“Pino Daniele – Nero a metà” è un documentario di Marco Spagnoli e Stefano Senardi, che si sviluppa come ritratto intimo e profondo della vita e della carriera del cantautore napoletano. A 10 anni dalla sua scomparsa, il docufilm al cinema dal 4 gennaio 2025 sarà l’occasione per riscoprire l’uomo dietro l’artista, grazie ai racconti e le emozioni racchiuse in uno dei suoi album piú significativi.
Il regista Marco Spagnoli narra la storia musicale e personale di Pino Daniele facendo riferimento ad immagini di repertorio, musica e testimonianze, e dando vita a un percorso emozionale che esplora la cultura napoletana e il suo legame indissolubile con l’anima dell’artista. Durante la ricca narrazione, anche Napoli emerge come vero e proprio personaggio del documentario.
In “Pino Daniele – Nero a metà” le immagini della città partenopea si fondono con le melodie di Pino Daniele, creando un’esperienza visiva e sonora che porta lo spettatore a immergersi completamente nel mondo del grande artista e della bellissima città.

Gli artisti emergenti nel docufilm “Pino Daniele – Nero a metà”
Molte voci, di artisti più o meno noti, hanno arricchito la narrazione su Pino Daniele e non sono mancati neppure gli artisti emergenti napoletani che hanno reinterpretato diversi brani del cantautore. Conosciamoli da vicino, qui di seguito:
Andrea Radice (con Fabrizio Falco)
Andrea Radice cresce nella provincia di Napoli. Sin da giovane si appassiona alla musica di Pino Daniele, a quella dei neomelodici e della canzone degli anni ‘60 italiana. Andrea studia per dieci anni tecnica vocale per poi intraprendere la strada di musicista e provare a vivere grazie alla sola musica. È autore dei suoi stessi brani e suona la chitarra. Nel 2017 arriva sul palco di X Factor: supera gli Home Visit ed entra nella squadra over 25 della Maionchi. Amante di Steve Wonder, studia musica fin da piccolo e racconta: “I miei giocattoli erano microfoni colorati, chitarra e vhs di concerti che consumavo.”
Gabriele Esposito
Gabriele Esposito nasce a Massa Di Somma, è un cantautore napoletano legato alla tradizione musicale partenopea ma con uno sguardo rivolto verso la musica d’oltreoceano. Inizia a suonare tra le strade delle città italiane ed in particolare a Via Scarlatti, quartiere Vomero di Napoli. Il successo arriva con la cover di “Me staje appennenn’ amò” di Liberato, che totalizza milioni di visualizzazioni sul web in poco tempo. Grazie alla sua capacità di mescolare le tradizioni musicali del suo territorio con sonorità moderne e la creazione di un sound new-politan si sta facendo strada nella scena musicale nazionale.
Chiara Ianniciello (con Antonio D’Agata e Giulio Scianatico)
Chiara Ianniciello, conosciuta come “Chiarè”, è una giovane artista nata e cresciuta in provincia di Salerno. Nella sua musica spazia da Pino Daniele a Lucio Battisti, ma cerca sempre di esprimere un suo stile personale e autentico conciliando sonorità anni ’80 con quelle contemporanee. È vincitrice della 19esima edizione del Premio per cantautrici Bianca d’Aponte con il suo singolo d’esordio “Zanzare”, e si aggiudica anche il premio per la Miglior Composizione. Attraverso i suoi brani Chiara esalta l’importanza dell’amore, esplora tematiche legate alla complessità delle relazioni e dei sentimenti.
Sulla città e gli artisti che hanno popolato il docufilm “Pino Daniele – Nero a metà”, Stefano Senardi ci ha tenuto ad aggiungere infine queste parole:
«Napoli e tutti i grandi musicisti che sono stati vicini a Pino Daniele e che hanno risposto alla nostra chiamata con grande entusiasmo e disponibilità sono stati gli altri veri protagonisti di questo racconto che abbiamo realizzato col cuore in mano.»
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